Tu la conosci la Jolanda? La pubblicità definita sessista è sbagliata per altri aspetti!

Tu la conosci la Jolanda? La pubblicità definita sessista è sbagliata per altri aspetti!

Nel polverone politico che Paolo Calvano, segretario del PD in Emilia-Romagna, ha sollevato in questi giorni, troviamo in realtà il succo di questo mio approfondi- mento da un punto vista della comunicazione e del marketing e quindi ben lontana dalla sfera politica.

La pubblicità che allude alle mordaci battute della Littizzetto è semplicemente sbagliata da un punto di vista della comunicazione poiché, come afferma Calvano, il messaggio impiegato è ben diverso dall’obiettivo per il quale è stata concepita la campagna pubblicitaria: promuovere una normalissima fiera gastronomica di una località di campagna della provincia di Ferrara. Chi ha curato la comunicazione ha scelto atipicità e sarcasmo ben lontano dal genere di comunicazione cui i ferraresi sono abituati, invece di focalizzarsi sui valori tipici, che contraddistinguono questo genere di promozione.

<p align="center"><iframe src="https://www.facebook.com/plugins/post.php?href=https%3A%2F%2Fwww.facebook.com%2Fpaolo.calvano.1%2Fposts%2F10213865878831817&width=500" width="500" height="645" style="border:none;overflow:hidden" scrolling="no" frameborder="0" allowTransparency="true"></iframe></p>

Il concept creativo sul quale si basa questa scelta stilistica –tecnicamente a mio avviso è davvero povera di originalità, per non dire altro di più volgare- è stato volutamente creato per far parlare di sé. Si tratta di un’azione basata sul marketing virale, cioè far leva su fattori come stupore e curiosità per raggiungere più persone possibili e fare in modo che le stesse condividano poi (con effetto Domino) sui propri social-network.

Da un punto di vista marketing (inteso come numeri) lo scopo è stato pienamente raggiunto poiché, come abbiamo già avuto modo di appurare in passato con l’albero di Natale di Murano in piazza a Ferrara nel 2015, l’importante è che se ne parli indipendentemente che sia positivo o meno (a mio avviso sbagliatissimo, ma vitale invece per molte agenzie di comunicazione abituate a ragionare per numeri e non per risultati); da un punto di vista della comunicazione è sbagliato perché si tende a focalizzare l’attenzione sul claim “Tu la conosci la Jolanda?”, alludendo alle famose battute della Littizzetto, anziché sull’immagine della donna e il trattore, che ben ci stanno!

Quest’ultimo concetto (donne e motori), malgrado rafforzi l’idea maschilista delle passioni prettamente maschili, è un concetto giusto inquadrato nella storia di Jolanda di Savoia. Diventate famose grazie al celebre film Riso Amaro di Giuseppe De Santis del 1949, le Mondine hanno rappresentato un tassello importante nella storia italiana per quando riguarda la lavorazione del riso.

donne e motori

Del resto anche le macchine agricole sono il simbolo per eccellenza di quei processi di coltivazione agricola sempre più meccanizzata e all’avanguardia. Difatti visitando la bellissima mostra allestita presso il centro culturale di Jolanda di Savoia si ha la possibilità di scoprire questo fascino tra modernità e passato, fatto di donne e uomini, motori, agricoltura, storia del ‘900, bonifica e tradizioni.

Quindi dopo questa attenta analisi da un punto di vista della semiotica e del marketing, ritengo che sarebbe stato molto più saggio e vantaggioso focalizzarsi sull’immagine fotografica anziché sulla citazione testuale. Una scelta che sicuramente non avrebbe avuto l’effetto virale che ben conosciamo, ma almeno non avrebbe scatenato una polemica a danno dell’immagine della manifestazione. Difatti, a distanza di qualche giorno tutta la comunicazione web è stata sostituita, probabilmente a fronte delle innumerevoli lamentele. Quel malizioso “Tu la conosci la Jolanda?” modificata poi in “Tu conosci Jolanda?” diventa per la seconda volta un invito a scoprire la località di Jolanda di Savoia anziché le sue “Giornate del Riso”. Insomma se ne sono lavati le mani togliendo un paio di articoli determinativi, voltando le spalle alla brand reputation, lunga e difficile da costruire e veloce da perdere in poco tempo.

Chi ha gestito la comunicazione e il marketing probabilmente non conosce la storia del luogo, ma soprattutto non conosce il target del territorio. In pratica non conosce costumi, valori e tradizioni di un tempo, essenziali per costruire una comunicazione di questo genere. Come diceva il mio professore dell’università: per fare il marketing degli eventi, basati su tradizioni del passato, occorre vivere esperienze di vita locale sulla propria pelle oppure affidarsi a qualcuno del luogo che risiede lì da anni.

Insomma non c’è da stupirsi se si osserva il lavoro marketing nella sua completezza. Dal logo “celtico” della manifestazione che dovrebbe richiamare una spiga di riso, al sito web ufficiale dell’evento che si spera di trovare ai primi risultati di una ricerca su Google e al suo posto si trova invece il programma fiera 2012 di qualche altro vecchio sito.

Nell’immagine il codice sorgente del sito ufficiale dell’evento che mostra la scarsa o errata attività di ottimizzazione del sito sui motori di ricerca (S.E.O), che causa quindi il pessimo posizionamento nella SERP.

Osservando tutto ciò è chiaro che si è cercato di puntare al risparmio.. ma come si fa a risparmiare per l’evento più importante dell’anno, soprattutto per le 250 aziende agricole che sorreggono l’economia locale e credono nel progetto “Jolanda di Savoia: capitale del riso italiano”?
Veramente mancano quei 4000- 5000€ per gestire a 360° la promozione web e stampa della manifestazione, senza toccare l’animo di qualcuno usando ironia e sarcasmo?

In attesa di pubblicare il prossimo approfondimento di Settembre, che argomenterà la campagna pubblicitaria online -a budget zero- della sagra paesana 2017 di Baura (FE), contattami se desideri sviluppare un piano di comunicazione e marketing per la prossima edizione del tuo evento, fiera o altra manifestazione pubblica o privato di tipo culturale, sportiva o gastronomica.

Mi chiamo Davide Canella e sono uno specialista in Comunicazione e Marketing d’impresa. Lavoro come libero professionista implementando soluzioni di comunicazione integrata, miscelando Design e strategie on/offline! Scopri di più sul mio profilo e servizi:<a title="HOME-PAGE" href="https://www.hybriddesign.it/">...CLICCA QUI</a>Condividi l'articolo sui tuoi social, prima di lasciare questa pagina! Grazie mille! ^_^
Spunti, consigli e case history per acquisire (su misura e a basso costo) dati di mercato dagli stessi consumatori o clienti

Spunti, consigli e case history per acquisire (su misura e a basso costo) dati di mercato dagli stessi consumatori o clienti

Considerato uno dei massimi e più qualificati esperti del marketing moderno, Seth Godin ci offre un concetto di marketing davvero unico, che personalmente ritengo essere un vero e proprio assioma del marketing.

“Non cercare clienti per i tuoi prodotti,

ma cerca prodotti per i tuoi clienti”.

Nella stragrande maggioranza dei casi tendiamo a studiare soluzioni per vendere prodotti e servizi, anziché analizzare il consumatore per offrirgli un prodotto espressamente studiato nel soddisfare le sue esigenze. Per quanto il concetto di Godin sia molto semplice e chiaro, sembra difficile riuscire a sposare questa filosofia di business. Questo succede perché tendiamo spesso ad osservare il successo imprenditoriale raggiunto da altri, poiché esso offre una sorta di sicurezza necessaria a costruire la propria idea di business.

Se invece provassimo ad invertire il tutto, applicando il concetto di Seth Godin, scopriremmo che studiare un prodotto o servizio nuovo -che soddisfi un determinato bisogno economico- è in realtà la base di un sano e solido business. Riuscire a capire le esigenze o i bisogni dei consumatori non è semplice e immediato, infatti se così fosse non copieremmo gli altri cercando clienti per i nostri prodotti.

Senza quindi dotarsi di un costoso reparto aziendale di ricerca e sviluppo, vediamo assieme alcune semplici tecniche e metodologie che ci consentono di ampliare la consapevolezza di acquisito dei nostri futuri consumatori o clienti. Sono tutte azioni che possono essere applicate avendo una minima conoscenza di statistica e marketing e che possono essere miscelate tra loro per potenziarne l’efficacia.

Innovare l’offerta al punto da scoprire nuovi trend di mercato.

Avere all’attivo un portafoglio clienti è sicuramente la strada più semplice, poiché possiamo appellarci ad un target che già conosce la nostra azienda o comunque in senso più ampio la nostra offerta commerciale.
Rivoluzionare o innovare un’offerta commerciale, in base a quelli che sono gusti e scelte di acquisto dei consumatori, può rivelarsi un’occasione per offrire maggiore attenzione e fiducia verso la propria clientela.
In questo caso ad esempio si può prendere spunto dal brand Mulino Bianco, che con un semplice sito web consente di raccogliere informazioni tramite giochi e test di gradimento sulla propria linea prodotti, in cambio di premi di varia tipologia (sconti e campioni prodotto).

ricerca-mercato-mulino-bianco
In questo caso il premio rappresenta sicuramente la forma migliore per motivare gli utenti a fornire informazioni sulle proprie scelte di acquisto. Questo aspetto aiuta a migliorare prodotti già in commercio e in alcuni casi permette di studiare nuovi trend di mercato.
Difatti, Algida ha introdotto quest’anno il cornetto vegano (basato sul suo prodotto storico, ovvero il Cornetto Classico), nato appunto da una tendenza del mercato in costante crescita per quanto riguarda i prodotti vegani, considerati ormai un vero boom di varietà e diffusione.

Dedurre gusti, scelte e azioni dei consumatori in modo implicito ed esplicito

Quando vogliamo comprendere scelte e azioni dei consumatori in modo implicito, cioè senza esporci troppo, occorre utilizzare qualche strumento in grado di raccogliere i dati. Ad esempio, utilizzando il potente strumento gratuito di Google Analitycs, siamo in grado di conoscere informazioni demografiche (età, sesso, gusti, orari, provenienza, ecc) sui visitatori del nostro sito web e studiare di conseguenza offerte commerciali espressamente basate su determinate fasce di mercato.
In questo caso però non siamo ancora in grado di addentrarci nello specifico e capire se il nostro prodotto/servizio soddisfi in modo consapevole la scelta dell’utente: possiamo dedurlo ad esempio conoscendo la velocità con la quale viene fatta una determinata scelta di acquisto, su ecommerce. Se l’azione è rapida si deduce che l’acquisito avvenga in modo consapevole, viceversa un acquisto lento rappresenta dubbi e incertezze che possono sfociare in una “fuga” dal sito.

navigazione-clienti-ricerche-mercato
Possiamo conoscere queste informazioni utilizzando potenti tool basati sulla tecnologia Eye Tracking, che consente di vedere esattamente la navigazione di un utente, conoscendone così scelte, tempi e molte altre informazioni utili sul processo di acquisto.

Domandare chiaramente ciò che il consumatore vorrebbe acquistare

Domandare al consumatore quali caratteristiche e pregi devono avere determinati prodotti affinché possano soddisfare le loro esigenze, è sicuramente la strada più semplice ed immediata. Ahimè è in realtà anche la strada più complicata, se non gestendo il processo di acquisizione dati con una sorta di “community-game”, ovvero veri e propri gruppi sociali che si divertono a creare un prodotto o servizio, condividendo scelte comuni con altri membri del gruppo.
Un valido esempio ci viene offerto da Lidl, che ha iniziato a commercializzare un prodotto creato dagli stessi clienti, personalizzandolo attraverso una sorta di configuratore digitale.


Qualcosa di molto simile ci offre invece AUDI dove il cliente personalizza la propria auto, mentre la casa di produzione raccoglie i dati di mercato! Insomma, il configuratore digitale in un e-commerce o in sito di prenotazione ci consente di apprendere in modo chiaro e diretto scelte di acquisito, che diversamente sarebbero troppe lunghe e complesse da acquisire.

In web offre una grandissima varietà di strumenti che posso agevolare le ricerche di mercato, incanalando informazioni utili per creare determinate offerte commerciali. In molti casi si tratta di tool integrativi che si agganciano alla piattaforma principale del proprio sito web e consentono di lavorare in sinergia.
Che si tratti quindi di sondaggi online, giochi a premi o configuratori è importante gestire un unico flusso di utenti verso una specifica direzione. .
Il sito internet moderno non è deve essere più visto come uno strumento marketing per CERCARE CLIENTI PER I PROPRI CLIENTI bensì come uno strumento per STUDIARE PRODOTTI ESPRESSAMENTE creati sulla base dei FUTURI CLIENTI!

Contattami nel caso desideri aggiornare il sito aziendale, trasformandolo in un strumento per incanalare informazioni dal proprio target commerciale. Potremo elaborare insieme gusti, scelte e azioni dei consumatori in modo perfezionare prodotti e/o servizi in grado di aumentare le vendite, aggirare la concorrenza, raggiungere nuove fasce di mercato e far decollare il tuo business!

Mi chiamo Davide Canella e sono uno specialista in Comunicazione e Marketing d’impresa. Lavoro come libero professionista implementando soluzioni di comunicazione integrata, miscelando Design e strategie on/offline! Scopri di più sul mio profilo e servizi:<a title="HOME-PAGE" href="https://www.hybriddesign.it/">...CLICCA QUI</a>"Condividi
Marketing fai da se: si può fare, ma occorre una lunga preparazione oppure…

Marketing fai da se: si può fare, ma occorre una lunga preparazione oppure…

Abituati ai stancanti ritmi aziendali e sotto stress spendereste 4.500€ +IVA per sostenere un corso marketing full immersion (14 ore per ciascuno dei 3 giorni consecutivi), con uno dei più qualificati esperti di marketing in Italia? [PS. il corso esiste veramente…]

Certo!, se il vostro obiettivo è gestire in autonomia il marketing aziendale ma occorre una buona preparazione e una costanza non indifferente; meglio se da studente neolaureato.
In realtà occorre capire se non sia meglio studiare con calma e sui libri invece di terminare le 3 giornate del pesante corso con più dubbi che risposte e con la “certezza” di avere tutto spiegato nelle slide… OFFERTE in regalo!

Per riuscire a gestire il marketing aziendale e integrarlo in un processo di gestione di più ampio respiro, includendo quindi la parte della comunicazione integrata d’impresa e quella di gestione commerciale, occorre una preparazione tecnica che deve essere svolta poco alla volta e su una base tecnica via via sempre più complessa.
Ovviamente, alla teoria occorre applicare la pratica, ma solo i cosiddetti “problema solving” offrono alle persone la preparazione tecnica adeguata per affrontare specifiche problematiche aziendali, certamente fuori da schemi di guide e manuali.

Le immagini in basso mostrano la vastità e complessità del marketing, impossibile da apprendere in poco tempo e senza una saggia pratica sul campo. Nella prima immagine viene mostrato l’iter di analisi di una strategia mentre nella seconda vengono riportate alcune delle metodologie e strumenti online e offline per una gestione autonoma del proprio marketing aziendale.

Fonte: Anteprima Google Immagini

marketing
marketing

Indubbiamente è possibile creare il proprio e-commerce con l’ultimo Tool web in 5 minuti e senza toccare una sola riga di codice di programmazione, ma è chiaro che portare utenti verso il proprio ecommerce non sarà così semplice come su Ebay e Amazon dove gli acquirenti sanno dove fare gli affari!
Per riuscire a gestire il marketing aziendale in autonomia, occorre quindi una preparazione basata su rigide regole e conoscenze tecniche, non certamente alla portata di tutti.
L’attività di gestione autonoma del marketing e relativa formazione può limitarsi alla sola attività di gestione e mantenimento del marketing, fatto però con strumenti professionali.

Contattami nel caso desideri creare gli strumenti adeguati online e offline per il tuo marketing e in seguito valuteremo assieme un’attività formativa che ti aiuti ad apprendere i concetti utili per svolgere una gestione autonoma (Es. usare le funzionalità di un sito web per aggiornarlo in autonomia).

Mi chiamo Davide Canella e sono uno specialista in Comunicazione e Marketing d’impresa. Lavoro come libero professionista implementando soluzioni di comunicazione integrata, miscelando Design e strategie on/offline! Scopri di più sul mio profilo e servizi:<a title="HOME-PAGE" href="https://www.hybriddesign.it/">...CLICCA QUI</a>"Condividi
Comunicazione aziendale: quando scrivere in inglese fa figo…

Comunicazione aziendale: quando scrivere in inglese fa figo…

Hanno scritto un libro, fatta una vera petizione e una lunga serie di dibattiti contro quello che potremmo definirla una vera moda: esprimere un concetto in inglese, anziché in italiano, è oggetto di vanto professionale! Pare che esprimere concetti o usare semplici termini in lingua inglese, quando si trovano benissimo le corrispondenti in italiano, sia diventato essenziale per dare valore alla nostra comunicazione. Questa tendenza è stato importata dalle nuove generazioni grazie soprattutto all’evoluzione di Internet.

<iframe width="853" height="480" src="https://www.youtube.com/embed/2pZ760ypaEo" frameborder="0" allowfullscreen></iframe>

La comunicazione in ambito business è stata anch’essa soggiogata da questa tendenza, che ormai sta dilagando da tantissimi anni, al punto da costituire seri problemi non solo di acquisizione dei messaggi ma anche di trascrizione e ricerca, soprattutto nel web!

Partiamo ad esempio dal mio errore, che mi porto dietro fin 2008. Registrando il dominio www.hybriddesign.it, negli anni è diventato il mio “pseudo brand”, al punto che molte persone non sapevano se cercarmi online come Davide Canella o come Hybrid Design. In realtà la complicazione maggiore era fare lo spelling per coloro che non conoscevano le parole pronunciate (al telefono o durante una conversazione) in lingua inglese, cioè “Hybrid” e “Design“. La cosa era diventata talmente imbarazzante che nel 2014 fui costretto a registrare il dominio www.davidecanella.com (con redirect di puntamento), dato che professionalmente mi presentavo sempre come Davide Canella. Insomma se doveste scegliere quindi un dominio internet è decisamente raccomandato un nome semplice da ricordare e trascrivere.. meglio quindi se in lingua italiana!

seoUn altro “problema” è la traduzione di un sito web in lingua inglese, quando non richiesta da un punto di vista business. Mi sono sempre chiesto perché fare un sito bilingue quando la propria area commerciale o di affari fosse strettamente locale (provincia o regione italiana). Può sembrare ridicolo, ma in passato ho avuto molte richieste di questo tipo, proprio perché fare un sito bilingue sembrava oggetto di vanto professionale. Oltre ad essere di per sé costoso, poiché deve basarsi su una traduzione tecnicamente impeccabile, il tutto si tramuta in un lavoro aggiuntivo per quando riguarda l’indicizzazione sui motori di ricerca S.E.O (già oneroso da svolgere a livello di lingua italiana). Questo lo sanno bene le agenzie di comunicazione che giocano proprio su richieste esplicite del cliente come queste e quindi sulla sua ignoranza in materia.

Può tuttavia capitare di trovare una comunicazione aziendale composta da una miscela di definizioni inglesi e italiane.

Inglese azzardato

Questo caso viene utilizzato molto spesso durante la costruzione di nuovo brand aziendale. Quando l’area geografica di business è prettamente locale, miscelare italiano e inglese per definire un concetto sembra essere una soluzione vincente per dare valore al concetto stesso di business.
Si tratta di scelte stilistiche, che rendono sicuramente originale la comunicazione ma che possono rivelarsi in realtà problematiche da un punto di vista dell’assimilazione del messaggio comunicativo, soprattutto quando il vocabolario personale è limitato. Se poi il target commerciale da colpire deve essere il più amplio possibile allora la comunicazione in tal senso sarà doppiamente sbagliata..

Insomma per promuovere un business locale occorre evitare (a meno che non operiate nel settore turistico) definizioni in lingua inglese, anglicismi sprattutto se tecnici e poco conosciuti e tutti quegli elementi in grado di ostacolare l’efficacia della comunicazione. Contattami se desideri avviare un progetto di comunicazione e marketing aziendale in grado di raggiungere risultati da un punto di vista di sviluppo commerciale o business.

Mi chiamo Davide Canella e sono uno specialista in Comunicazione e Marketing d’impresa. Lavoro come libero professionista implementando soluzioni di comunicazione integrata, miscelando Design e strategie on/offline! Scopri di più sul mio profilo e servizi:<a title="HOME-PAGE" href="https://www.hybriddesign.it/">...CLICCA QUI</a>Condividi l'articolo sui tuoi social, prima di lasciare questa pagina! Grazie mille! ^_^
Siete certi di saper comporre una lettera commerciale o sales letter? [per AGENTI e VENDITORI SENIOR]

Siete certi di saper comporre una lettera commerciale o sales letter? [per AGENTI e VENDITORI SENIOR]

La lettera commerciale o sales letter rappresenta per ogni azienda un prezioso strumento finalizzato a sviluppare il proprio business o stabilire rapporti allo scopo di concludere un affare. Che si tratti di vendere servizi/prodotti o per stringere un importante partnership, la lettera commerciale deve riportare caratteristiche ben comuni come: chiarezza delle idee, semplicità espositiva e rapidità comunicativa.

In realtà la lettera commerciale nasce come strumento per persuadere il destinatario ad acquistare un particolare prodotto o servizio, in assenza di un venditore, aspetto molto importante soprattutto quando NON si ha la possibilità di gestire la trattativa commerciale di persona, con tecniche di vendita face to face.

Anche se la lettera commerciale è in genere redatta con solo testo, negli ultimi anni si è sviluppata la propensione a dotarla di elementi grafici, quasi stessimo parlando di un volantino. Complice di questa tendenza è l’avvento di Internet, che ha imposto letture sempre più rapide e chiare da fruire.

Oggi una lettera commerciale efficace deve essere costituita da un testo scritto in modo allettante, ma anche impaginato graficamente secondo schemi chiari e ben lineari. In poche parole la scrittura persuasiva scende in secondo piano dando maggior importanza all’impaginazione visiva. Vediamo quando appena osservato con un chiarissimo esempio.

Un committente propone un progetto (a pagamento) agli iscritti della piattaforma Freelance, chiedendo di sviluppare per lui una lettera commerciale corredati di testo e logo aziendale.

Sebbene tutte le 11 proposte abbiano rispettato gli standard tipici di lettera aziendale, ovvero con un impaginazione molto semplice e basilare, la versione “vincente” è ben lontana dagli stereotipi classici. La lettera commerciale scelta dal committente si differenza dalle altre proprio per l’elevata presenza di elementi grafici e una creatività d’impaginazione del layout più gradevole esteticamente. In presenza di numerose sales letter quindi, la capacità di saltare all’occhio rappresenta il vero vantaggio competitivo in grado di fare la differenza. Difatti lo stesso committente -pienamente soddisfatto- afferma con un feedback:

I had a contest to design a sales letter and Lelaku’s entry was by far the best submission I received. Very professional high end design work”.

Creare una lettera commerciale come questa non è sicuramente semplice dal punto di vista dell’editing. Occorre disporre di grande creatività visiva, dove quei punti complessi e ostici da comprendere devono essere rielaborati in modo tale che diventino di semplice assimilazione.

La componente grafica deve essere miscelata con conoscenze legate agli aspetti di psicologia della comunicazione, come la scrittura persuasiva, che aiutano quindi a comporre un testo dall’elevato potere comunicativo. Del resto, l’attività di vendita è un arte composta da numerose discipline non semplici da comprendere senza un solido background di settore.

Personalmente sviluppo lettere commerciali basate integralmente sulla comunicazione visiva. Oltre ad essere quindi uno strumento in grado di contraddistinguersi rispetto ad altre sales letter offre numerosi vantaggi in termini di rapidità e chiarezza espositiva, che si traducono in una maggiore probabilità di successo a livello di vendita commerciale o più in generale di business.

Contattami senza impegno se desideri ingaggiare un potenziale cliente o partner e creare una tua lettera commerciale in grado di catturare la sua attenzione e spingerlo ad accettare la tua offerta o proposta di business!

Mi chiamo Davide Canella e sono uno specialista in Comunicazione e Marketing d’impresa. Lavoro come libero professionista implementando soluzioni di comunicazione integrata, miscelando Design e strategie on/offline! Scopri di più sul mio profilo e servizi:<a title="HOME-PAGE" href="https://www.hybriddesign.it/">...CLICCA QUI</a>Condividi l'articolo sui tuoi social, prima di lasciare questa pagina! Grazie mille! ^_^

Visita il nuovo sito!

Presto questo sito sarà dismesso, visita il nuovo sito DavideCanella.it, con una veste grafica e logo tutta nuova!

You have Successfully Subscribed!

Pin It on Pinterest