Comunicare efficacemente un’offerta commerciale senza delusioni di vendita!

Comunicare efficacemente un’offerta commerciale senza delusioni di vendita!

La ripresa del lavoro, dopo le festività natalizie, diventa l’occasione giusta per proporre novità commerciali del nuovo anno. Le novità di prodotti e servizi sono spesso l’opportunità per avvicinare nuovi potenziali clienti, fidelizzare quelli un po’ stanchi e finalmente convincere all’acquisito quelli che hanno sempre esitato fino ad ora! Vediamo quindi come sfruttare al meglio questa opportunità e sanare quei problemi di vendita in cui si scontrano in molti!

Spesso le novità commerciali rappresentano il vettore su cui far leva per vedere prodotti e servizi classici, spesso “pigri” da commercializzare oppure per cambiare l’assortimento a catalogo, perché imposto dai produttori stessi.

E’ risaputo che le novità aiutano ad avvicinare la clientela incuriosita, ma spesso non consideriamo il fatto che il target commerciale non sia pronto o interessato all’acquisito nello stesso momento in cui proponiamo la nostra novità o offerta commerciale. Questo in realtà è il concetto su cui si basa il cosiddetto “re-marketing”, cioè la strategia finalizzata ad intercettare nel tempo quel target (spesso un buon 90%) che non si è trasformato, per qualche strana ragione, in cliente al primo tentativo!

Per molti commercianti, proporre un’offerta commerciale o novità diventa subito una sconfitta amara e deludente. Il disagio maggiore si vive quando ci si accorge di non avere la clientela pronta a recepire la nostra offerta, perché i canali di promozione non vengono aggiornati da tempo. Se non aggiornati, infatti, nella mente delle persone finiscono presto nel dimenticatoio, spesso attrattati dalla concorrenza, che sfrutta proprio questa debolezza, per tenersi incollati clienti o consumatori.

Aggiornare con costanza i propri canali di comunicazione come il sito web e la pagina aziendale di Facebook o Instagram dà la possibilità di mantenere costante l’afflusso di visite, soprattutto in quei momenti in cui abbiamo la forte necessità di comunicare un’offerta commerciale davvero esclusiva e irrinunciabile.

Questa può essere una valida soluzione al problema ormai noto di veicolare informazioni in ogni momento dell’anno, fino ad intercettare quello in cui i nostri potenziali clienti sono più propensi a trasformarsi in clienti.

L’aggiornamento dei canali di promozione diventa inoltre un modo per educare la clientela alla linea prodotti e servizi del nostro assortimento. Questo è raccomandato quando si rende necessario comunicare novità da anteporre a grossi cambiamenti, specie per l’offerta commerciale molto aggressiva, come la sostituzione di un prodotto seppur molto apprezzato.

Esempi di volantini commerciali che ho sviluppato per alcuni clienti!

Una promozione spiegata in modo chiaro ed esauriente tramite il classico volantino commerciale (che fa uso di grafica, testi e immagini che lavorano sinergicamente) aiuta ad esplicare al meglio condizioni e formule commerciali della nostra offerta.

In definitiva, utilizzare un volantino commerciale su canali di promozione con il pubblico pronto ad assimilare la vostra offerta commerciale diventa l’occasione giusta per superare le avversità della fase di vendita, garantendovi i risulti sperati con uno sforzo davvero minimo!

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Mi chiamo Davide Canella e sono uno specialista in Comunicazione e Marketing d’impresa. Lavoro come libero professionista implementando soluzioni di comunicazione integrata, miscelando Design e strategie on/offline! Scopri di più sul mio profilo e servizi:<a title="HOME-PAGE" href="http://www.hybriddesign.it/">...CLICCA QUI</a>Condividi l'articolo sui tuoi social, prima di lasciare questa pagina! Grazie mille! ^_^

Il caso cassonetti a calotta di Hera: riflessioni e spunti per non commettere i suoi stessi errori in un progetto imprenditoriale.

Il caso cassonetti a calotta di Hera: riflessioni e spunti per non commettere i suoi stessi errori in un progetto imprenditoriale.

A Ferrara, fino a pochi giorni fa, la differenziata dell’immondizia era ritenuta un onere civico, ma ora con l’introduzione del nuovo sistema di raccolta basato sui cassonetti a calotta è diventato un impegno, quasi d’obbligo. Non potendo rifiutare tale sistema o cambiare gestore, i clienti si sono ritrovati davanti ad una forzatura che non ha preso in considerazione il loro volere o punto di vista. Da semplici clienti si sono ritrovati obbligati ad un servizio che non hanno richiesto e che sono costretti a pagare come normale tassa dei rifiuti.

Il risultato -palesemente evidente- è stata una vera e propria sensazione di sdegno e insoddisfazione collettiva, fomentata particolarmente sul canale online. Sui principali gruppi di condivisione della città le persone hanno trovato in Facebook una piazza dove manifestare il proprio dissenso. Ben più gravi sono state le azioni di anarchia urbana diffuse in tutta la città, che ha trasformato le stazioni ecologiche, dotate del nuovo sistema con cassonetti a calotta, in vere e proprie discariche a cielo aperto

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In questa situazione appare evidente che Hera, l’azienda che ha in appalto dal Comune di Ferrara la gestione del servizio rifiuti, ha commesso l’errore di non valutare attentamente il proprio target verso cui rivolgere il nuovo sistema di raccolta, oppure ha sottovalutato l’opinione della collettività. In altre parole non è stata data importanza al pensiero di coloro che si sono improvvisamente ritrovati ad utilizzare un nuovo sistema di raccolta dei rifiuti, che potremmo definire quasi rivoluzionario! Vediamo quindi di indagare in modo più approfondito quanto appena espresso.

Come sappiamo le innovazioni sono spesso oggetto di disagi e problematiche momentanee, ma in questo caso ci troviamo di fronte ad una situazione destinata non certamente a migliorare (almeno nel breve periodo). Per sopperire al gap informativo è stata fatta una comunicazione alquanto scarna, considerato il salto di qualità del nuovo sistema, ma soprattutto il poco tempo necessario a diffondere la notizia a tutte le fasce di età della popolazione soggetta a questa novità.

E’ risaputo che Ferrara è una città poco aperta alle innovazioni al punto da provocare contrasti, molti dei quali sfociati in vere e proprie divergenze sociali. Di fatti esistono sicuramente le eccezioni ma Ferrara è perlopiù una città “chiusa” poco incline ai mutamenti, che ha scelto di preservare stili, usi e costumi ben radicati sul territorio ma assai diversi dall’attualità. Ferrara da un punto di vista sociale e culturale ha una mentalità “vecchia” che si ripercuote duramente sull’aspetto imprenditoriale e quindi anche sull’asset socio-economico dell’intera città.

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Insomma, come dicono in molti, Ferrara è una bella città a misura di anziano. Non a caso Hera ha sviluppato un video tutorial per spiegare il funzionamento del nuovo sistema dei cassonetti a calotta in dialetto ferrarese, per favorire un maggior livello di penetrazione sul territorio facendo leva sugli anziani. Nonostante tale azione si commenti da sola, da questo video percepiamo –visto l’opzione commenti disabilitata del video– che al gestore non interessa l’opinione o il giudizio di chi si troverà poi ad utilizzare il nuovo sistema dei cassonetti a calotta.

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Conoscere i feedback dei consumatori, il grado di apprezzamento e le opinioni condivise, oggi è considerato –da un punto di vista imprenditoriale- ORO che cola, dato che un tempo le informazioni per sviluppare un prodotto/servizio nuovo dovevano essere acquisite con lunghe e costose indagini di mercato. Parallelamente è considerato pericoloso poiché consente alle persone di pubblicare liberamente giudizi anche negativi, svolgere rimostranze pubbliche e pesanti critiche in grado di influenzare l’opinione pubblica (se su vasta scala). E’ per questo motivo che molte aziende, come Hera, scelgono di non aprire un canale Facebook o altre tipologie di condivisione collettiva delle informazioni, preferendo forme alternative di segnalazione PRIVATA usando le App degli smartphone, spesso con profondi gap da un punto di vista dell’accessibilità (anziani) e usabilità (dispositivi non compatibili).

In secondo luogo, per ragioni di trasparenza, i feedback esterni -se positivi- servono a mostrare con orgoglio il proprio prodotto/o servizio; contrariamente, se negativi, a nasconderne i difetti. In quest’ultimo caso se non si crea un canale unico dove convogliare e GESTIRE direttamente i feedback negativi, le persone, grazie ad Web 3.0, trovano comunque altri canali o piazze virtuali dove sfogare le proprie rimostranze, come ad esempio le testate giornalistiche online. In questo caso diventa più difficoltoso da parte dell’azienda intervenire perché non si ha l’accesso diretto per cancellare messaggi troppo invadenti o controbattere anche da un punto di vista costruttivo e intelligente.

Prendendo spunto da questa considerazione, scopriamo che il caso dei cassonetti a calotta di Hera è da giorni sulle prime pagine di tutti i giornali locali, poiché la pioggia di critiche, imprecazioni e rimostranze da parte della collettività è stata in grado di influenzare l’opinione pubblica, mostrando un profondo interesse –ampiamente condiviso- verso questa problematica.

Del resto, aprire un canale di comunicazione online usando Facebook o altre applicazioni interattive, per sondare il grado di interesse di un progetto di business o comprendere lacune che possono sfuggire in fase di produzione, aiutano ad anticipare le future scelte di business. Inoltre questi canali consentono anche di trovare persone esperte o guru del settore che sono in grado di indurre gli utenti alla positività verso un tale prodotto o servizio e in molti casi di influenzare le vendite.

Nelle imprese -in particolar modo nelle startup moderne- i cosiddetti “influencer” rappresentano una delle principali e moderne tecniche di marketing, che consentono di tutelare il brand, perfezionare la linea prodotti e aumentare le vendite; ma questo, è un altro capitolo!

Contattami -senza impegno- se desideri sviluppare una strategia marketing non solo finalizzata a svolgere attività di promozione, ma anche a raccogliere preziose informazioni dagli stessi clienti/consumatori, migliorando il prodotto o servizio e di conseguenza le vendite (basate quindi sulla reale richiesta di mercato).

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Tu la conosci la Jolanda? La pubblicità definita sessista è sbagliata per altri aspetti!

Tu la conosci la Jolanda? La pubblicità definita sessista è sbagliata per altri aspetti!

Nel polverone politico che Paolo Calvano, segretario del PD in Emilia-Romagna, ha sollevato in questi giorni, troviamo in realtà il succo di questo mio approfondi- mento da un punto vista della comunicazione e del marketing e quindi ben lontana dalla sfera politica.

La pubblicità che allude alle mordaci battute della Littizzetto è semplicemente sbagliata da un punto di vista della comunicazione poiché, come afferma Calvano, il messaggio impiegato è ben diverso dall’obiettivo per il quale è stata concepita la campagna pubblicitaria: promuovere una normalissima fiera gastronomica di una località di campagna della provincia di Ferrara. Chi ha curato la comunicazione ha scelto atipicità e sarcasmo ben lontano dal genere di comunicazione cui i ferraresi sono abituati, invece di focalizzarsi sui valori tipici, che contraddistinguono questo genere di promozione.

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Il concept creativo sul quale si basa questa scelta stilistica –tecnicamente a mio avviso è davvero povera di originalità, per non dire altro di più volgare- è stato volutamente creato per far parlare di sé. Si tratta di un’azione basata sul marketing virale, cioè far leva su fattori come stupore e curiosità per raggiungere più persone possibili e fare in modo che le stesse condividano poi (con effetto Domino) sui propri social-network.

Da un punto di vista marketing (inteso come numeri) lo scopo è stato pienamente raggiunto poiché, come abbiamo già avuto modo di appurare in passato con l’albero di Natale di Murano in piazza a Ferrara nel 2015, l’importante è che se ne parli indipendentemente che sia positivo o meno (a mio avviso sbagliatissimo, ma vitale invece per molte agenzie di comunicazione abituate a ragionare per numeri e non per risultati); da un punto di vista della comunicazione è sbagliato perché si tende a focalizzare l’attenzione sul claim “Tu la conosci la Jolanda?”, alludendo alle famose battute della Littizzetto, anziché sull’immagine della donna e il trattore, che ben ci stanno!

Quest’ultimo concetto (donne e motori), malgrado rafforzi l’idea maschilista delle passioni prettamente maschili, è un concetto giusto inquadrato nella storia di Jolanda di Savoia. Diventate famose grazie al celebre film Riso Amaro di Giuseppe De Santis del 1949, le Mondine hanno rappresentato un tassello importante nella storia italiana per quando riguarda la lavorazione del riso.

donne e motori

Del resto anche le macchine agricole sono il simbolo per eccellenza di quei processi di coltivazione agricola sempre più meccanizzata e all’avanguardia. Difatti visitando la bellissima mostra allestita presso il centro culturale di Jolanda di Savoia si ha la possibilità di scoprire questo fascino tra modernità e passato, fatto di donne e uomini, motori, agricoltura, storia del ‘900, bonifica e tradizioni.

Quindi dopo questa attenta analisi da un punto di vista della semiotica e del marketing, ritengo che sarebbe stato molto più saggio e vantaggioso focalizzarsi sull’immagine fotografica anziché sulla citazione testuale. Una scelta che sicuramente non avrebbe avuto l’effetto virale che ben conosciamo, ma almeno non avrebbe scatenato una polemica a danno dell’immagine della manifestazione. Difatti, a distanza di qualche giorno tutta la comunicazione web è stata sostituita, probabilmente a fronte delle innumerevoli lamentele. Quel malizioso “Tu la conosci la Jolanda?” modificata poi in “Tu conosci Jolanda?” diventa per la seconda volta un invito a scoprire la località di Jolanda di Savoia anziché le sue “Giornate del Riso”. Insomma se ne sono lavati le mani togliendo un paio di articoli determinativi, voltando le spalle alla brand reputation, lunga e difficile da costruire e veloce da perdere in poco tempo.

Chi ha gestito la comunicazione e il marketing probabilmente non conosce la storia del luogo, ma soprattutto non conosce il target del territorio. In pratica non conosce costumi, valori e tradizioni di un tempo, essenziali per costruire una comunicazione di questo genere. Come diceva il mio professore dell’università: per fare il marketing degli eventi, basati su tradizioni del passato, occorre vivere esperienze di vita locale sulla propria pelle oppure affidarsi a qualcuno del luogo che risiede lì da anni.

Insomma non c’è da stupirsi se si osserva il lavoro marketing nella sua completezza. Dal logo “celtico” della manifestazione che dovrebbe richiamare una spiga di riso, al sito web ufficiale dell’evento che si spera di trovare ai primi risultati di una ricerca su Google e al suo posto si trova invece il programma fiera 2012 di qualche altro vecchio sito.

Nell’immagine il codice sorgente del sito ufficiale dell’evento che mostra la scarsa o errata attività di ottimizzazione del sito sui motori di ricerca (S.E.O), che causa quindi il pessimo posizionamento nella SERP.

Osservando tutto ciò è chiaro che si è cercato di puntare al risparmio.. ma come si fa a risparmiare per l’evento più importante dell’anno, soprattutto per le 250 aziende agricole che sorreggono l’economia locale e credono nel progetto “Jolanda di Savoia: capitale del riso italiano”?
Veramente mancano quei 4000- 5000€ per gestire a 360° la promozione web e stampa della manifestazione, senza toccare l’animo di qualcuno usando ironia e sarcasmo?

In attesa di pubblicare il prossimo approfondimento di Settembre, che argomenterà la campagna pubblicitaria online -a budget zero- della sagra paesana 2017 di Baura (FE), contattami se desideri sviluppare un piano di comunicazione e marketing per la prossima edizione del tuo evento, fiera o altra manifestazione pubblica o privato di tipo culturale, sportiva o gastronomica.

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Comunicare il volontariato di Protezione Civile: la campagna promozionale di Simultatem 2016

Comunicare il volontariato di Protezione Civile: la campagna promozionale di Simultatem 2016

La campagna promozionale di Simultatem 2016 è stata realizzata unicamente per avvicinare la popolazione al mondo del volontariato di Protezione Civile, obiettivo non facile per la quasi totale assenza di sensibilizzazione su questa tematica. Di fatti il lavoro svolto si basa su un’attività di ricerca e sviluppo, durata quasi 3 mesi, mentre la campagna pubblicitaria è stata sviluppata durante i 30 giorni antecedenti all’evento. La campagna promozionale del progetto Simultatem 2016 si compone di un materiale promozionale piuttosto eterogeneo, che sfrutta più canali di comunicazione (On-line e Off-line).

FOCUS: PROGETTO SIMULTATEM 2016

Il progetto “Simultatem”, è un’attività di addestramento di volontariato di Protezione Civile, svoltosi a Copparo (FE) il 9 e 10 Aprile 2016, che ha visto impegnati circa 120 volontari di Protezione Civile, Croce Rossa Italiana e Vigili del Fuoco (Volontari) in un addestramento collettivo, basato su 48 ore di lavoro “no-stop”. Il progetto è stato approvato dall’Agenzia di Protezione Civile della regione Emilia-Romagna e da tutte le istituzioni locali del territorio ferrarese.

E’ attorno al concetto di cooperazione, che ruota l’idea del logo assegnato all’evento. Partiamo quindi dal logotipo, ovvero dal nome che, seppur in forma espressiva, esplica al meglio il concetto di “lavoro congiunto”: Simultatem infatti è una parola latina che significa “insieme”, lavorare assieme o più genericamente stare assieme.

Per rappresentare invece il pittogramma da accorpare al logotipo, ho lavorato sul concetto dei tre “macro categorie” di partecipanti legati al progetto, ovvero volontari effettivi di Protezione Civile, Croce Rossa Italiana e Vigili del Fuoco (Volontari). In questo caso ho rappresentato in forma stilizzata le uniformi di questi 3 segmenti. L’aggiunta dell’anno in corso si è rivelata fondamentale per trasmettere il senso di novità e “freschezza” del progetto, che quasi sicuramente verrà utilizzata per distinguerla dalle prossime edizioni.

Delineato il logo da utilizzare, il passo successivo è scegliere il tema grafico e i colori del progetto, elementi in grado attribuire un’identità grafico-percettiva facilmente riconoscibile una volta lanciata la campagna pubblicitaria, nata dalla necessità di avvicinare la cittadinanza al mondo del volontariato di protezione civile e finalizzata alla buona sensibilizzazione verso tale tematica. Per rispondere a questa esigenza quindi ho focalizzato l’attenzione su alcune foto di scenari di intervento di Protezione Civile, disponendole con un “gioco grafico” a forma di spirale. Si tratta di un elemento grafico sicuramente atipico, pensato per differenziarsi dal materiale pubblicitario classico di sagre e feste di paese.

Come colore simbolo dell’evento, sia sul materiale grafica-stampa (locandine, biglietti da visita e gadget) che online su sito web e social-network, ho utilizzato l’arancione, che nella psicologia del colore induce sensazioni di serenità, entusiasmo, allegria, è simbolo di armonia interiore e di fiducia in se stessi e negli altri, principi sui quali si basa il progetto “Simultatem”.

Per quanto riguarda quindi i canali off-line è stata realizzata una locandina con tiratura di 100 copie da affiggere presso locali pubblici e attività commerciali e un volantino di accompagnamento, distribuito con una tiratura di 5.000 pezzi. Il tutto distribuito capillarmente su un territorio di 370Km2.

RollUp Conferenza StampaContemporaneamente è stata impostata un’attività di Ufficio Stampa, per diffondere la comunicazione tramite i mass-media locali. La rassegna stampa finale è costituita quindi da 16 pubblicazioni di cui 8 su testate giornalistiche stampa (locali), 3 su testate giornalistiche online (locali), 2 su magazine online di settore (nazionale), 2 blog e 2 portali istituzionali, tra cui quello del Dipartimento di Protezione Civile di Roma.

FOCUS: COMUNICAZIONE SCUOLE

Per far conoscere l’evento alla popolazione ed in particolar modo a bambini e ragazzi, è stata realizzato un volantino (affiancato alla pubblicazione ufficiale) con una linea grafica espressamente dedicata ad un target preadolescenziale, dotato di un livello di “comunicazione” più semplice: la grafica ruota attorno al concetto di “assistenza”, ricollegandolo simbolicamente all’immagine della tenda di accoglienza (comunemente conosciuta come P88 Ministeriale).

I colori utilizzati per il materiale promozionale hanno aiutato notevolmente, poiché il verde del prato e il blu delle tende sono toni che nella psicologia del colore infondono sensazioni di calma, tranquillità ed equilibrio. Il blu in particolare ha la capacità di generare un senso di rilassamento, allontanando l’ansia. Sono aspetti che possono apparire estremizzanti, ma che in un contesto caotico e stressante quale un’emergenza possono rivelarsi persuadenti. Non a caso le tende ministeriali utilizzate dalla Protezione Civile sono proprio di questo colore.

Il retro del volantino per le scuole riporta (rispetto a quello ufficiale) una piccola spiegazione di ciò che il visitatore troverà recandosi al campo allestito a Copparo, utilizzando uno stile istituzionale e di facile lettura, privo di tecnicismi: quindi non troppo banale e nemmeno troppo tecnico. Questo perché anche i genitori dei ragazzi avrebbero potuto fruire di tali informazioni. Sul fronte del volantino, all’interno delle “vignette” appare una CTA (Call to Action), finalizzata a invitare i genitori ad accompagnare i propri figli a visitare il campo.

Per quanto riguarda il canale online sicuramente realizzare un sito web espressamente dedicato all’evento è stato l’aspetto di maggior importanza. Il sito sviluppato in modalità responsive (ottimizzato per dispositivi mobile), raccoglie tutte quelle informazioni che per ragioni di spazio non potevano essere riportate sul materiale cartaceo.

Nel sito si trovano informazioni destinate sia ai partecipanti/volontari dell’evento che alla popolazione. Inoltre, il sito ha offerto la possibilità di conoscere i promotori del progetto, tutte le partnership collegate e gli sponsor. Il traffico sul sito ha generato circa 3.000 visualizzazioni in circa 15 giorni.

Ad accompagnare il sito è stata aperta una fanpage su Facebook, in modo da generare traffico di utenti dal social al sito e viceversa: i post nel loro insieme hanno generato complessivamente più di 8.900 visualizzazioni in un mese. La fanpage si è rivelata particolarmente utile anche per raccogliere immagini fotografiche, pubblicando in tempo reale impressioni e commenti dei presenti. Infine, è stata predisposta una piccola campagna marketing a pagamento (con Facebook ADS) di circa una settimana (con un target espressamente profilato), che ha generato più di 3.800 visualizzazioni. I valori seppur “bassi” (dovuti all’attività svolta in breve tempo) fanno capire comunque l’importanza di utilizzo dei canali online.

A proposito di numeri, è giusto ricordare che le presenze al campo di addestramento sono state sicuramente numerose e nettamente superiori alle aspettative. Circa 200 visitatori, composti per lo più da famiglie con figli molto giovani, hanno vistato il campo nei 2 giorni dell’evento. L’afflusso è stato regolare, raggiungendo il picco massimo intorno alle ore 11 del mattino di sabato e domenica e alle ore 15 del pomeriggio di sabato. Due classi dell’Istituito di scuola superiore di 2° grado “Ugo Foscolo” di Berra (FE), circa 30 ragazzi, hanno partecipato alla visita guidata del campo.

Linea coordinata SimultatemAi più piccoli (alunni o meno) è stato consegnato in regalo un gadget come ricordo, costituito da un sacchetto (modello porta-scarpe da ginnastica) con logo stampato “Simultatem”, ed all’interno alcuni gadget personalizzati delle varie associazioni partecipanti.

FOCUS: ARTICOLO BLOG

Questo articolo nasce da un passione profonda verso il mondo del volontariato di Protezione Civile, coltivata da più di 10 anni con attività di addestramento costante e interventi in emergenze nazionali. Se vi è piaciuto l’articolo vi chiedo cortesemente di condividerlo e, nel caso siate intenzionati a creare la comunicazione di un evento similare (su tutto il territorio nazionale), sarei felice di seguirne le fasi di sviluppo, assicurandovi la buona riuscita del progetto. Contattatemi per ogni informazione o chiarimento.

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Presentazione del restyling web di Hybriddesign.it

Presentazione del restyling web di Hybriddesign.it

Ho terminato finalmente il restyling del mio sito web. Il lavoro, durato diversi mesi, ha portato un radicale cambiamento dal punto di vista del layout globale e dei contenuti. Contemporaneamente sono state aggiunte nuove sezioni, che hanno permesso di espandere il concetto di semplice portfolio web, quale era un tempo.

(altro…)

Visita il nuovo sito!

Presto questo sito sarà dismesso, visita il nuovo sito DavideCanella.it, con una veste grafica e logo tutta nuova!

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